Descrizione
Se alle macchine associamo l’idea di logica, il concetto di freddezza, l’aspettativa di performance perfette riproducibili all’infinito senza errori è facile augurarsi un sempre maggiore affiancamento delle macchine al lavoro del medico, del chirurgo, del personale ospedaliero.
Ma è davvero questo ciò che vogliamo dalla medicina? O il fattore umano, la comprensione olistica costituiscono un apporto insostituibile e non riproducibile dall’Intelligenza Artificiale?
Le tecnologie autonome sostituiranno i medici o diventeranno loro alleati?
Una valutazione attenta delle opportunità presenti e future e soprattutto dei rischi connessi all’introduzione sempre più frequente di soluzioni di Intelligenza Artificiale, robotica e digital therapeutic è quello che offre la presente pubblicazione.
Una panoramica approfondita e completa e un’analisi oggettiva su ciò che la relazione uomo-macchina può rappresentare per diagnostica, terapia, chirurgia, riabilitazione e tutte le possibili attinenze per promuovere salute e benessere e su una figura di medico “4.0”, che non è solo un professionista della malattia e della cura, ma soprattutto un mediatore efficiente tra la tecnologia, con la sua logica e precisione, e la persona, con la sua sofferenza tutta umana e la sua domanda di cura.