Descrizione
A cura di Piergiorgio Argentero
La fatica può avere conseguenze importanti per le prestazioni e il benessere dell’individuo,
eppure non è molto ben compresa, nemmeno nella comunità scientifica. Non
esiste una teoria articolata delle sue origini o delle sue funzioni, e spesso i diversi tipi di
fatica (mentale, fisica, sonnolenza) vengono confusi fra loro. La diffusa interpretazione
della fatica come conseguenza negativa del lavoro può valere forse solo per obiettivi
imposti dall’esterno; il lavoro che ha un significato per l’individuo, o che è scelto liberamente,
raramente è stancante e spesso è addirittura rinvigorente. Robert Hockey
esamina i suoi vari aspetti (storia sociale, neuroscienze, energetica, fisiologia dell’esercizio
fisico, sonno e implicazioni cliniche) e sviluppa una nuova teoria del controllo
motivazionale, in cui la fatica è trattata come un’emozione che ha un ruolo fondamentalmente
adattivo nella gestione degli obiettivi. Poi usa questa nuova prospettiva
per esplorare il ruolo della fatica in rapporto alla motivazione, alla vita lavorativa e al
benessere dell’individuo.